
Notti insonni, fame ai minimi storici e un pensiero fisso: il prossimo incontro con il lui o la lei di turno. Potrebbe trattarsi di dipendenza da una ‘droga’ chiamata amore. Almeno secondo alcuni scienziati, autori di ricerche che suggeriscono analogie con gli effetti dell’uso di sostanze. Stesse dinamiche – euforia, desiderio, dipendenza, astinenza e ricadute – e stessi circuiti cerebrali interessati. Un team di ricercatori ha cercato di fare il punto sulla letteratura scientifica in materia, in una lunga analisi pubblicata sulla rivista ‘Philosophy, Psychiatry & Psychology’, di cui alcuni passaggi vengono riportati anche su ‘New Scientist’ che dedica un servizio agli ‘addicted’ dell’amore.